di Miriam Pennetta
Perchè iscriversi ad un'accademia musicale? In questo articolo racconto la mia esperienza e di come la musica ha dato una svolta alla mia vita.
di Miriam Pennetta
Perchè iscriversi ad un'accademia musicale? In questo articolo racconto la mia esperienza e di come la musica ha dato una svolta alla mia vita.
Mi chiamo Miriam e da circa tre anni frequento l’accademia musicale Prico di San Giorgio a Cremano (NA).
Oggi voglio raccontare la mia esperienza, in particolare vorrei illustrare le motivazioni che mi hanno spinto ad intraprendere questo percorso. Spero che questo post possa offrire uno spunto di riflessione a chi vuole incamminarsi lungo questa strada, ma che a causa di qualche perplessità, paura o titubanza ancora non lo fa.
Mi sono iscritta all’accademia Prico nel 2017, da grande (27 anni!) e con una formazione decisamente diversa (ho una laurea in discipline scientifiche che mi ha permesso quasi subito di iniziare a lavorare). L’iscrizione ad una scuola di canto rappresentava un regalo che facevo a me stessa, mi dedicavo quell’oretta a settimana in cui facevo quello mi piaceva. Quando, infatti, si studia e poi si lavora, ci si rende conto il tempo da dedicare a sé stessi comincia a scarseggiare, dunque occorre fare qualcosa se non si vuole rischiare una bella crisi di nervi! 🙂
Quando mi sono iscritta al corso di canto moderno nella fascia degli adulti, avevo la possibilità di scegliere: frequentare solo il corso che mi interessava, oppure integrare la lezione con quella di solfeggio e teoria musicale entrando di fatto nel percorso ufficiale dell’accademia. All’inizio ho scelto di fare soltanto canto perché, dal momento che ho sempre cantato da autodidatta, il mio unico scopo era quello di cantare per dedicarmi del tempo e per acquisire le fondamenta di una buona tecnica vocale.
Qualcuno potrebbe chiedere: perché non prima? Perché iscriversi ad una accademia musicale a 27 anni e non almeno dieci anni prima? Beh, una risposta precisa non esiste, semplicemente a volte le cose vanno un po’ come devono andare e soprattutto le cose arrivano quando devono arrivare. Ai tempi dell’università ero molto presa dallo studio, dagli esami, dalla corsa contro il tempo che bisognava fare per laurearsi, quindi non mi davo del tempo per pensare ad altro che non fosse lo studio. L’esigenza di coltivare seriamente questa passione è arrivata un po’ più tardi, quando ho cominciato a lavorare e mi sono resa conto che il mondo fuori era bello tosto. Sentii il bisogno di creare il mio angolo di paradiso e queste lezioni di canto divennero la mia isola felice.
Il primo anno è stato entusiasmante, ho imparato tante cose e preso coscienza di quanto il mondo musicale sia vasto, pieno di scogli da superare con sudore e sacrifici.
Sono una persona che quando fa una cosa, anche solo per hobby, cerca di farla al meglio, e così dopo il primo anno, ho deciso di integrare anche la parte teorica, affinché tutto potesse essere fatto al meglio.
Quell’anno ho imparato a solfeggiare, capito cosa è una tonalità e come si organizzano gli elementi principali di un brano musicale. Mi sono resa conto che non esiste un corso di strumento, senza una buona base di teoria musicale. La cosa più preziosa che ho imparato, è che la musica è governata da leggi più o meno scientifiche, ma essa rimane pur sempre un’arte: all’occorrenza, le leggi musicali possono essere valicate lasciando spazio alla creatività armonica ed emotiva di chi compone.
Siamo nel 2021 e ad oggi sono ancora una Prico! Il corso complementare che frequento, invece, è il successivo: elementi di armonia musicale. Ormai sono tre anni che faccio parte di questo mondo e non credo proprio che smetterò tanto facilmente! Perché questo è il mio spazio, è il mio modo di dar voce alle mie emozioni: sembra scontato ma vi assicuro che non lo è, soprattutto in un momento così difficile come quello che oggi stiamo vivendo.
Alla luce di questo racconto, quello che sento di dire è che non esistono motivazioni più o meno valide per poter fare ciò che amiamo, né esistono input più importanti di altri per farlo al livello che desideriamo. Non esiste un’età giusta per rimettersi in gioco. Se amate la musica non dovete per forza ambire a scalare le classifiche per convincervi a studiarla. Fate ciò che amate, che vi fa star bene, che vi regali evasione dalla vita monotona e arida di tutti i giorni. Fatelo con il supporto dei professionisti, affinché vi aiutino a crescere e a trovare ciò che il vostro io più profondo vuole far emergere. Fatelo con impegno e al meglio delle vostre opportunità, anche se significa superare ostacoli e metterci sudore e fatica. Sarà un percorso fatto di alti e bassi, ma vi assicuro che sarà un’enorme soddisfazione riascoltarvi e rivedervi cantare o suonare dopo aver intrapreso un percorso di studi musicali.
Fatelo, perché un percorso di studi è in primo luogo un percorso di vita. Vi aiuterà a capire e ad essere le persone che desiderate diventare.
Miriam
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