MusicaMusica ed esoterismo…saranno poi così lontani?

Ottobre 17, 2020by Prico Musica4

di Guglielmo Esposito

La magia, l’astrologia e l’alchimia si definiscono sistemi filosofico-pratici, poiché prevedono la conoscenza di modalità per poter agire, investigare e manipolare la realtà. Tale conoscenza viene chiamata esoterica: essa è riservata soltanto a coloro i quali possono decifrare i significati presenti nel mondo terrestre e celeste, rendendoli chiari all’uomo. La musica mantiene una posizione interessante all’interno di questo ambito per via della sua natura corporea, ma allo stesso tempo incorporea.

 

Fino al XVII secolo l’astrologia, la magia, la concezione musicale del cosmo e la concezione cosmologica della musica, influenzavano ancora lo sviluppo culturale ed in parte anche quello scientifico. Nonostante questo, tutt’oggi gli studiosi tendono a non riconoscere il ruolo della filosofia esoterica nello sviluppo della moderna scienza, benché sia accettato il ruolo dell’esoterismo nelle arti visive e musicali. Le rappresentazioni astrologiche presenti nella Villa Farnesina a Roma, come anche l’importanza delle qualità medicinali e curative della musica per Marsilio Ficino, o il ruolo della musica nell’astronomia Kepleriana sono alcuni degli esempi di esoterismo che hanno contribuito allo sviluppo delle arti e della scienza. I concetti musicali contenuti all’interno delle dottrine pitagoriche e platoniche considerano principalmente le proporzioni ed i rapporti matematici che governano tanto l’uomo nel suo insieme di anima e corpo, quanto la natura ed i corpi celesti. Questi equilibri sono esperiti attraverso la perfezione delle relazioni numeriche che intercorrono tra i pianeti e la loro configurazione in rapporto con lo spirito ed il corpo, trasmessi attraverso l’armonia della musica prodotta dai loro movimenti celesti. Il compositore diventa portatore dell’armonia sulla terra tramite la manipolazione di queste perfette proporzioni matematiche, esprimendo in modo tangibile quella che veniva definita la “divina scienza”. Marsilio Ficino (1433 – 1499) affermava che “il mondo tutto è un unico essere vivente che danza a ritmo musicale”, rimarcando così l’aspetto esoterico della musica e la sua potenza nell’armonizzare l’individuo con l’universo attraverso la manipolazione degli stati d’animo, generando un percorso terapeutico. Della stessa idea era anche Athanasius Kircher (1602 – 1680) che vedeva nella musica “…una straordinaria medicina, adatta a scacciare tutte le malattie…”. Michael Maier (1568 – 1622), medico, alchimista e musicista tedesco, fu uno degli esponenti di spicco della dottrina dei rosacroce, consigliere di Rodolfo II d’Asburgo. Nell’Atalanta fugiens (1617), la sua pubblicazione più importante, egli illustrò le fasi del processo alchemico inserendo 50 incisioni simboliche, ognuna corredata da un epigramma e conclusa da una fuga a tre voci. In questo modo riunì in un unico testo le arti figurative, poetiche e musicali, in un contesto ermetico generale.

Il potere del suono riesce a trasformare la persona, a riallineare la sua armonia interiore e a raggiungere il mondo divino. Ecco perché per gli antichi la musica, considerata all’interno dell’antica teorica greca dell’ethos, rappresenta le passioni ed i caratteri umani. L’occulto diventa il collegamento invisibile che lega le modalità di manipolazione del suono e di come esso influenzi l’essere umano. Come spiegato da Maurice Bouisson ne “I Riti della Magia”, il filosofo, il mago e il musicista stabiliscono un ambito di pensiero nel quale agiscono le relazioni umane con gli elementi e la natura. Da qui scaturisce l’uso e la necessità di unire la parola al ritmo, alla musica, per operare sull’essere umano e sulla natura. Il rito diventa così un elemento fondamentale per la trasmissione delle sue virtù magiche. L’uso di particolari sonorità, di ritmi ossessivi, di significati, idee ed immagini contenute nelle parole stesse, diventano insieme un linguaggio ed un incantesimo.

 

Ecco la fuga dell’Atalanta Fugiens, uno dei brani più ricchi di messaggi e significati esoterici

Bibliografia:

MASSIMO CENTINI, La magia, Xenia Edizioni, 1999

MAURICE BOUISSON, I Riti della Magia, SugarCo, 1994

JOSCELYN GODWIN, Music and the Occult: French Musical Philosophies, 1750-1950, University of Rochester Press, 1991

LAURENCE WUIDAR, Music and Esotericism, Brill, 2010

4 comments

  • Ugo

    Ottobre 18, 2020 at 5:47 am

    Articolo molto interessante. Complimenti 🙂

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